mercoledì 14 settembre 2016

Prologo

Cosa significa proporre ai nostri figli un cammino sull’Affettività Oggi?

Iniziare una trattazione di qualsiasi tema o argomento con una domanda può lasciare interdetti chi di noi è alla ricerca di risposte o meglio quanti sono abituati a chiedere, ed ottenere pagando, soluzioni facili e magiche ricette, immediatamente spendibili, per risolvere un problema ovvero fare in modo che la sua presenza non ci costi più tempo e risorse.

Questo è lo spirito dei tempi, la modalità con cui molti di noi sono stati abituati ad affrontare la realtà delle cose e gestire le relazioni che ci circondano, in un’ottica di possesso, utilità e spendibilità che vede come orizzonte solamente il soddisfacimento di individuali desideri. Tutto quello che conta sono io e la mia felicità.
Non conta il mezzo attraverso quale questa si realizza, se comunque, il risultato mi fa stare bene.

Questa visione individuale della vita non apre spazio alla speranza e non fornisce agli uomini un orizzonte più ampio, futuribile e possibile, ma li costringe a vivere in ciò che immediatamente spendibile.

Questa visione individuale della vita non ci fa conoscere per quello che realmente siamo, creature amate, figli, ovvero uomini e donne che si ritrovano nell’alterità riconosciuta ed accolta come diversa da me e con pari divina dignità.

Questa visione individuale della vita non ci rende pienamente giustizia e riflette un’immagine della persona umana piatta , superficiale ed esalta esclusivamente il desiderio di potenza e possesso a discapito del profondo mistero della nostra natura , dell’unicità ed altezza dei gesti di cui l’umano è capace quando si apre e coglie l’opportunità del Bene.

A fronte di un modello di umanità individuale, alla luce del Vangelo di Gesù il Cristo, è necessario proporre ai nostri figli una pedagogia orientata alla persona umana, che attraverso la propria peculiare multidimensionalità e profondità, riscopri la propria unicità di essere semplicemente uomo e donna, maschile e femminile in relazione, perché attraverso la relazione che da questi si esprime è possibile fare esperienza di quell’Amore che ci è stato rivelato.
 
Ecco perché la proposta pedagogica che viene qui presentata non intende essere una risposta o una facile ricetta da somministrare, ma solamente uno strumento per aprirsi all’opportunità di accompagnare i nostri figli, alla scoperta di quel grande miracolo che è la loro Vita e del grande Messaggio di Amore di cui loro stessi possono essere destinatari e mittenti.

Questo non và considerato un manuale ma vuole essere la proposta di un cammino, come quello che sono soliti fare i pellegrini che, partendo dalle loro dimore, investivano energie e tempo per raggiungere la propria meta spirituale, per scalare la loro montagna e raggiungere il proprio personale TABOR.

Un cammino da fare in cordata con altri compagni di viaggio , al termine del quale, potrebbe anche essere possibile riscoprirsi, ricolmi di Gioia per aver raggiunta la vetta, più capaci e sicuri, rinnovati, intimamente trasformati e vestiti di una nuova luce, a seconda di quanto avremmo fatto di questo cammino, una reale esperienza, ovvero un semplice spostamento da un punto A ad un punto B.

Gli spunti di riflessione e confronto che verranno presentati non costituiscono una percorso obbligato a tappe, da seguirsi puntualmente ed in modo letterale, ma solamente esempi per far si ché la proposta di un cammino sull’Affettività, affronti con i ragazzi tutte le dimensioni dell’umana natura utili a comprendere, cioè “poter fare proprio”, il concetto che a tale parola sotto intende.
Un concetto che non è solamente o Genitalità o Sensualità o Erotismo, ma che trascenda noi stessi e ci porta al mondo delle Relazioni Autentiche che l’Amore ci offre. Affinché si possa essere dono di Vita in un’ottica , perché no, di quel per sempre a cui noi Cristiani siamo rivolti e che ci apre alla Speranza ed alla Salvezza in Cristo.

La proposta di un cammino sull’Affettività Oggi
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In questi tempi di profonda ed accelerata trasformazione della società globalizzata e connessa, corriamo seriamente il pericolo di assistere passivamente alla radicale riformulazione di contesti culturali, tradizioni ed orizzonti valoriali.
Non è possibile demandare il compito dell’educazione delle nuove generazioni esclusivamente ad altre agenzie , non ultime il mondo dei speed / mass-media, che operano con grande potenza pervasiva e persuasiva, ma che hanno fatto dell’individualismo e del denaro la loro stella cometa. Non si tratta di formare l’uomo del domani , si tratta di educare i nostri figli e figlie di oggi ad essere le persone che costruiranno il loro domani, in modo responsabile, capace, umano, affinché essi possano continuare ad essere custodi del creato vivendo in armonia con esso, facendosi anche loro stessi strumento di creazione, ovvero restituendo alla Vita ciò che la Vita stessa gli ha donato.

Gn 2,24 : “Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una sola carne.